Manger la langue
ou
A l’ange gourman(d)
restaurant
Soleilsole
©
chez/chef Guillaume Apollinaire
cuisinier Franco Manescalchi

LA RECHERCHE DU RESTAURANT

CHEZ ALDO PALAZZESCHI

CALCHI (CALQUE Á LA PAGE – JAUNE-)
-Andiamo?
-Andiamo pure.

Antica trattoria “La pace”,
con giardino,
fiaschetteria,
mescita di vino.
Loffredo e Rondinella
primaria casa di stoffe,
panni lana flanella.
Oggetti d’arte,
quadri, antichità,
26, 26 A.

Affittasi quartiere,
rivolgersi al portiere
dalle 2 alle 3.
Adamo Sensi
studio d’avvocato,
dottoressa in medicina
primo piano,
Antico forno,
Rosticcere e friggitore.

-Torniamo indietro?
-Torniamo pure.

Da “La passeggiata”

(Consultare le pagine gialle ai ristoranti, le trattorie, le pizzerie, alternando citazioni da altri esercizi commerciali)

CHEZ PALAZZESCHI

ANTIPASTI TOSCANI (E METAFORE)
Tavole regali
di mosaici fini,
bizantini veneziani fiorentini:
soprassate salami salamini,
e la più bella, quella proprio del re:
la mortadella!
Agate alla portata di tutti
vi sembrano i prosciutti;
e le acciughe, le salacche
dalle lucide corazze,
nei barili allineate,
inginocchiatevi:
sono i guerrieri delle Crociate.
(Costruire metafore su antipasti: cosa sono? Cosa sembrano?)

I FORMAGGI
Le file dei formaggi
l’un sull’altra ammassate,
vi sembrano villaggi,
borgate soleggiate,
coi tetti di lavagna,
le oscure cortecce,
come paesini di montagna.
E nei luoghi più vicini
del panorama,
non vi par di riposare
sui morbidi cuscini
dei pecorini?
o se no di passeggiare

per verdeggianti viali,
per i verdi giardini del gorgonzola?
Di spiare ai suoi fronzuti finestrini?
Non vi sembra di sognare
dame medioevali
affacciate alle superbe finestre
tonde e ovali
dal palazzo dei granduchi:
quello coi buchi.
(Costruire metafore sui formaggi: Cosa sono? Cosa sembrano?)

PRIMI & SECONDI

Prima ricetta

“L’immagine è una creazione pura dello spirito: Non può nascere da un paragone ma dall’accostamento di due realtà piùo meno distanti. Più i rapporti fra le due realtà saranno remoti ed esatti, piùl’immagine sarà forte, più sarà ricca di potenza emotiva e di realtà poetica.”

Pierre Reverdy

CHEZ VLADIMIR MAJAKOVSKIJ

Una zuppa di stelle

Ci sarà la luna.
Ce ne sta già un po’.
Ecco che pende piena nell’aria.
è’ dio, probabilmente,
che con un meraviglioso
cucchiaio d’argento
rimesta la zuppa di pesce delle stelle.

Scrivere nomi di primi e secondi e formare metafore abbinandoli nomi diversi (esempio: risotto di neve) e costruire un testo.
Si possono costruire calligrammi
Dopo, volendo, si può formare l’ acrostico.

PRANZO ALLA CARTA (BIANCA)

seconda ricetta
“Fatevi portare da scrivere, dopo esservi posto in un luogo che favorisca al massimo la concentrazione del vostro spirito. Ponetevi nella condizione più passiva, o ricettiva, che potete. Fate astrazione dalla vostra intelligenza, dalle vostre capacità e da quelle di tutti gli altri. Ripetetevi che la letteratura è uno dei più tristi cammini che ci siano, che portano a tutto. Scrivete presto, senza nessun oggetto preordinato, abbastanza in fretta per non rammentare e per non essere tentati di rileggervi. La prima frase verrà da sola, se è vero, come è vero, che ad ogni attimo c’è una frase estranea al nostro pensiero cosciente, che chiede soltanto di esprimersi.”

Manifesto surrealista, 1924

CHEZ ALDO PALAZZESCHI

LA CENA DEGLI INFELICI

Minestre fumanti,
delizia di purè,
centomila saporosi patè.
Non toccano cibo, gli undici,
immobili guardan di scorcio
il passare veloce dei piatti davanti.
Legumi degli orti proibiti
meravigliosamente conditi,
tacchini, beccacce, pernici,
si mutan nei piatti degli infelici.
Tenerissime erbette,
i più ricercati e inverosimili dolci,
biscotti, gelati, sufflè,
rubicondissima frutta.

Si mescono vini di tutti i colori
nei più svariati bicchieri,
champagne, caffè, liquori.
Immobili gli undici,
le mani congiunte, compunte,
i gomiti stretti
nella massima rigidità,
neppure una volta si volgono
di qua o di là;
la bocca serrata,
inarcate le sopracciglia,
senza mai un cennno di meraviglia
guardano il piatto di scorcio.

– Mamma mia che indecenza!
– Brutta a quella maniera?

Scrivere una brevissima pièce da cabaret

2 – Da IL PRANZO
Io che fo le mie cene
con un ovo e due frittelline
e me ne avanza,
quanto disgusto provo
al passare d’ogni nuova pietanza,
che mi conviene un po’ assaggiare
per la buona creanza.
La cena procede con brio
e con molta eleganza,
chi si diverte meno sono io.

Nel PRANZO di Palazzeschi intervengono poi le sue scimmiette che creano subbuglio divertendo il poeta e scandalizzando gli illustri ospiti…eseguire un calco.

Les cuisinier plume les oies
Ah! tombe neige
Tombe et que n’ai-je
Ma bien-aimée entre mes bras

Disegnare un’immagine dell’ange cuisinier che si forma in un cielo di neve. Pensare a Chagall, alle sue figure voltanti.

CHEZ ARTHUR RIMBAUD

Incipit (HORS – D’OEVRE):

FÊTES DE LA FAIM
*
Si j’ai du goût, ce n’est guère
que pour la terre e les pierres.
Je déjeune toujour d’air,
de roc, de charbons, de fer.

*

…L’araignée de la haie

La pesca spaccacuore! –
Che rosolio, che sapore! –
Che colore le angurie di gelo! –
…………………………………….
Un uomo da vino e da cicca
con mano cisposa mi froda
la scelta sulla stadera:
Nel grembo riscuote, m’insudicia
Il resto di un franco… (Calco)

CHEZ MARINO MORETTI
I FRUTTI
Fiori già foste, fu il fiore
la vostra bella crisalide:
or sotto forme più valide
avete succo e sapore:
or siete pesca e albicocca.,
susina e fico alla mensa,
siete il piacer che dispensa
le sue primizie alla bocca…(natura morta, illustrazione del tema)

CHEZ GIOVANNI PAPINI
Mela renetta che mordo
in questo riposo di festa,
adagio, come il ricordo
di dolcezza manifesta.
Una mi basta: nel gusto
di quell’istante, di quel morso
rivedo all’ombra obliqua del fusto
passare il blu come un chiaro discorso. (Calligramma, usando le parole del testo)

“Per fare una poesia dadaista”

“Prendete un giornale,
prendete un paio di forbici.
Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che voi desiderate dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Tagliate ancora con cura ogni parola che forma tale articolo e mettete tutte le parole in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori le parole una dopo l’altra disponendole nell’ordine in cui le estrarrete.
Copiatele coscenziosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Eccovi diventato ‘uno scrittore infinitamente originale e fornito di sensibilità incantevole…’. “

Da scrivere con pennarelli colorati.

Scegliere articoli adatti per “pizze” capricciose, quattro stagioni, marinare, etc.

“PIZZA” TONDA

Collage peristaltico (al modo del pittore Mimmo Rotella)

“Prendete alcune riviste in rotocalco,
staccate le pagine più colorate e pittoriche,
laceratele a strappo ricavando tessere cromatiche diverse fra loro,

CHEZ CORRADO GOVONI
Da “Ho mangiato una donna in un gelato”

Ho finito. E nessuno mai saprà
che nel gelato rosa e viola
ho mangiato la bella avventuriera
con la gonna a cannelloni color nocciuola
e il cappello malva a giardiniera;
tutta la sua bellezza, il suo amore,
le sue mosse di gatta,
il suo dondolìo di fiore.

Eseguire una tavola PAROLIBERISTA.
Eseguire anche disegno fantastico, tipo Botero, o calligramma.

BASTA LA PAROLA
(your self service)

Comporre, seguendo le regole indicate nel “manifesto”, un testo con libere associazioni.
I PRANZI DEL POETA

CHEZ ALDO PALAZZESCHI

1- Da LA CASINA DI CRISTALLO
Riso e cavolo per desinare.
Dev’essere in bolletta.
Mangia la minestra con la forchetta!
Che razza d’animale.
Beve acqua per risparmiare.
Beve acqua perché gli piace.
Che ci sia qualche cosa
con quella cameriera?

Le cuisinier e le soleil – Guillaume Apollinaire
Menu à la page (jaune)

LIVRES DE ReCETTES

CHEF GUILLAUME APOLLINAIRE

LA BLANCHE NEIGE

Les anges les anges dans le ciel
L’un est vêtu en officier
L’un est vêtu en cuisiner
et les autres chantent

Bel officier couleur du ciel
Les doux printemps longtemps après Noël
Te médaillera d’un beau soleil
D’un beau soleil

Ne mange que des violettes

*

Ma faim, Anne, Anne,
Fuis sur ton âne.

*

Au Cabaret – vert: je demandai des tartines
De beurre et du jambon qui fût à moitié froid.

CHEZ PAUL ÉLUARD

Les pauvres ramassaient leur pain dans le ruisseau…

Iniziare da questi incipit, da queste aperture, e continuare con stesure personali.

LA FRUTTA

CHEZ CLEMENTE REBORA
(Da “IL RITMO DELLA CAMPAGNA IN CITTà”)
Pere e mele, e la bell’uva
Moscardella e grignolò:
Tutta la mangia chi ne assaggia un po’! –
Ehi!- Ohi!- L’ultime, l’ultime! –
Tripoli, bel suol d’amore..-

CHEZ GUILLAUME APOLLINAIRE
Et que j’aime ô saison que j’aime tes rumeurs
Les fruits tombant sans qu’on les cueille
(Da Automne malade) (Incipit, continuare con elaborazione personale)

“PIZZA”
Pizza al taglio, da asporto

Manifesto sull’amore debole e l’amore amaro, 1920
di Tristan Zara

ritagliate alcune lettere alfabetiche per voi significative.
Per una maxipizza
incollate il tutto in un cerchio grande, su un cartoncino, seguendo un principio di armonia.
Vi sarete “mangiati” la langue ed avrete costruito una quasi commestibile opera d’arte.”

9
DESSERT

“Ora supponete che un amico vostro dotato di questa facoltà lirica si trovi in una zona di vita intensa…Egli comincerà col distruggere brutalmente la sintassi nel parlare…non perderà tempo a costruire i periodi. S’infischierà della punteggiatura e dell’aggettivazione…Manate di parole essenziali senza alcun ordine convenzionale. Unica preoccupazione del narratore sarà di rendere tutte le vibrazioni del suo io.”

Dal MANIFESTO TECNICO DELLA LETTERATURA FUTURISTA di Filippo Tommaso Marinetti, del 1912

Slogans giornalistico pubblicitari mutuati dagli altri linguaggi allo scopo di ottenere la massima incidenza nel consumatore.

Uno, due,…thè – Odissea di otto ali di pollo – Coscia e dintorni – Regione che vai, olio che trovi – A qualcuno piace biologico – Il dado è tratto – Chi
la dura la vince (pasta) – Chi cotta e chi cruda – La pasta che venne dal freddo – Olio, alla ricerca dell’identità perduta – Ecce pesce – Alla ricerca dell’orzo perduto – Dal merluzzo con amore – Dimmi chi sei, ti dirò come mangi – Il salto del gallo nero – Niente fumo e tanto arrosto – Aggiungi un posto a tavola – Dove i limoni rifioriscono – A te pensai… e la patata ti portai – Mangiare con gli occhi – Di tutto cuore…fegato e frattaglie – A ciascuno il suo…vino – Vecchio cartone – Da bosco e da fruttiera – Vino, amore e fantasia – Una pigna chiamata ananas – Il sogno in un vasetto – La colazione che venne dal freddo – Dalla stalla con amore – Carne amore e fantasia.

Questa è il sito del poeta Franco Manescalchi, che è venuto a mancare il 29 settembre 2023.

La famiglia vuole lasciare visibili i contenuti del sito, come testimonianza della sua attività culturale che ha coltivato nel corso di tutta la sua vita fino alla fine.